Esiste una città con la piantina a forma di pentagramma, in cui le fermate della metro hanno nomi luciferini e anche i centri commerciali evocano immagini di incubi lovecfraftiani. In questo posto le famigliole si recano in vacanza all’Inferno e i bambini hanno nomi come Lilith o Leviathan.
E’ la città dove abitano i Belzebubs, che non sono solo una band black metal con tutti i crismi (abiti neri, borchie, corpse paint) ma anche una deliziosa famigliola con prole e persino una nonnina decisamente satanica.
Le strisce dei Belzebubs sono piacevolissime e si leggono d’un fiato, imperdibili per gli amanti del metal più estremo e dell’umorismo noir. Sono caratterizzate da disegni dal tratto essenziale, in bianco e nero ovviamente, e dallo stile “cartoon” che crea un divertente contrasto con le tematiche trattate, a base di demoni, portali ultradimensionali, magia nera e sacrifici umani.
Ma la più sorprendente caratteristica di questo geniale fumetto è quella di proporre un mondo in cui tutto è ribaltato, in cui l’oscurità diviene luce, il “diverso” ordinario, il metalhead è sano e rassicurante e quelle che nella nostra società vengono considerate persone “normali” lì sono i “freaks”, i diversi.
E’ questo il più bel regalo che gli scenari tratteggiati dal fumettista finlandese autore del volumetto (finalmente tradotto in italiano e corredato da prefazione della disegnatrice Becky Cloonan e postfazione della metal queen Cristina Scabbia) fanno ai figli dell’oscurità di tutto il mondo. Vedere la vita con i loro occhi, mostrare con sagacia la rassicurante ordinarietà che si cela dietro al metallaro borchiato e ricoperto di cerone.
La deliziosa malvagità dei personaggi nati dalla matita di Ahonen è piaciuta così tanto al pubblico da far prendere loro vita. La band, celata dietro il più rigoroso anonimato ma in realtà composta da artisti di spicco della scena black metal scandinava, ha pubblicato il suo primo album, “Pantheon of the Nightside Gods”.
E così dall’inchiostro è nata la vita, i personaggi hanno adesso una voce, un suono, duro ed estremo, notturno e satanico. Chissà se dopo la musica dall’immaginazione non possa nascere anche quella fantastica città con la piantina a forma di pentagramma!